Prevalenza e correlati clinici del prolungamento dell'intervallo QT nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica
Il prolungamento dell'intervallo QT congenito o acquisito è un fattore di rischio per le aritmie potenzialmente fatali.
Nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica, l'intervallo QT può essere intrinsecamente prolungato.
Tuttavia, la prevalenza, le cause, e il significato del prolungamento dell'intervallo QT nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica rimangono sconosciuti.
Dopo l'esclusione dei pazienti trattati con farmaci per il prolungamento dell'intervallo QT, è stata eseguita un'analisi retrospettiva in cieco degli elettrocardiogrammi, ecocardiogrammi e dello stato genotipico in 479 pazienti non-imparentati con cardiomiopatia ipertrofica ( 201 donne, età media alla diagnosi 41 anni, spessore massimo della parete ventricolare sinistra, MLVWT, 22 mm ) provenienti da due Centri indipendenti.
La media QTc era di 440 ms. Il QTc era maggiore di 480 ms nel 13% dei pazienti.
Età, sesso, storia familiare di cardiomiopatia ipertrofica o di arresto cardiaco improvviso e lo stato genotipico non avevano alcuna associazione con QTc.
I pazienti con un QTc maggiore di 480 ms si sono presentati con più sintomi al momento della diagnosi ( P inferiore a 0.001 ), presentavano un più alto MLVWT ( P=0.03 ), una maggiore incidenza di ostruzione ( P inferiore a 0.001 ) e avevano una maggiore probabilità di essere sottoposti a terapia di riduzione dello spessore del setto ( P=0.02 ).
E’ stata osservata una debole ma significativa relazione lineare diretta tra l’intervallo QT corretto e il gradiente di picco di efflusso ( r2=0.05, P inferiore a 0.0001 ).
In conclusione, rispetto a meno di 1 su 200 adulti sani, il prolungamento dell'intervallo QT ( QTc maggiore di 480 ms ) è stato rilevato in 1 su 8 pazienti con cardiomiopatia ipertrofica.
L’intervallo QT corretto è stato parzialmente collegato al grado di ipertrofia cardiaca e all’ostruzione all'efflusso ventricolare sinistro.
A causa del potenziale proaritmico e della rilevanza potenziale per la gestione e la stratificazione del rischio, la valutazione di routine di QTc dovrebbe essere eseguita nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica, in particolare quando viene considerato l'uso concomitante di farmaci che prolungano il QT. ( Xagena2011 )
Johnoson JN et al, 32:1114-1120
Cardio2011